Edge computing vs cloud computing: cosa preferire

Nell’ambito dell’industria 4.0, la gestione decentralizzata di hardware e software assume ogni giorno un ruolo sempre più importante. Edge computing e cloud computing sono due forme di decentralizzazione altrettanto valide. Tramite queste strutture digitali le aziende possono beneficiare di una gestione ottimizzata e versatile dei processi di elaborazione e archiviazione dei dati.

Edge computing – significato

L’edge computing, definizione sintetica di un’architettura IT che muove i processi di elaborazione al margine di una rete, è una modalità tecnologicamente avanzata di computare e gestire il flusso dati. Si può in altre parole definire l’edge computing come una rete mesh di micro data-center che pre-elaborano i dati localmente e poi li inviano a un data-center centrale o a un repository di archiviazione Cloud.

Lo sviluppo dell’edge computing ha significato quindi la possibilità per le fabbriche di muovere l’elaborazione e l’archiviazione dei dati dal centro, alla periferia della rete. Mentre il data-center centrale perde quindi parte della sua importanza, ogni singolo nodo assume un ruolo da protagonista, in quanto direttamente responsabile dell’elaborazione di parte del flusso dei dati e della sua archiviazione.

In questo senso l’elaborazione a margine, letterale significato di edge computing, è da considerare come una tecnologia abilitante per l’industrial internet of things (IIoT). Attraverso un’architettura decentralizzata è possibile elaborare una porzione dei dati, quelli più critici e immediati, direttamente al punto di origine tramite sensori e smart devices. I dati meno urgenti, o quelli che richiedono elaborazioni più complesse, vengono invece inviati al data center primario o a un’infrastruttura cloud.

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Cloud computing: in cosa consiste

Si sente spesso parlare di cloud computing: cos’è davvero e cosa comporta per la gestione delle linee produttive? Il cloud computing è una modalità di erogazione di servizi attraverso rete internet, con accessibilità on demand e self-service. Un’azienda acquista dunque l’utilizzo di risorse di archiviazione, server, database e altro ancora, utilizzabili da remoto.

L’adozione del cloud computing cambia quindi il modello di business di un’azienda, che non pagherà più il possesso di licenze o infrastrutture, ma l’utilizzo di determinate tecnologie o macchinari pur non possedendoli direttamente. In questo modo non solo cambia il tipo di investimento, che diventa un “Pay-to-use”, ovvero una formula a consumo, ma anche la fisionomia della fabbrica. Grazie al cloud computing non è più necessario allocare spazio in sede a server o a spazi di archiviazione e la gestione interna delle risorse viene di conseguenza di molto alleggerita.

Esistono tre forme diverse di cloud computing:

  • Pubblico: con questo modello il provider eroga dei servizi attraverso la rete internet. L’accesso è libero per chiunque li acquisti;
  • Privato: il provider offre un ambiente chiuso protetto da firewall gestito dall’utente finale in modo esclusivo;
  • Ibrido: combinazione dei due modelli precedenti, che offre la possibilità di passare le risorse da cloud a locale.

Edge computing vs cloud computing: pro e contro

Per quel che riguarda edge computing e cloud computing è bene valutare con cura pro e contro di queste soluzioni. Entrambe le forme di decentralizzazione sono state messe a punto per superare alcune difficoltà dell’elaborazione centralizzata, quali:

  • Costi eccessivi;
  • Consumi energetici elevati;
  • Impossibilità di processare in contemporanea grandi quantità di dati;
  • Gestione scomoda e difficoltosa.

In questo senso il cloud computing è stata una risposta naturale a queste criticità, in quanto riduce i costi di gestione e offre soluzioni scalabili, disponibili da qualsiasi luogo e indipendentemente dalla dotazione tecnologica della sede centrale.

Alcune problematiche restano però aperte. Innanzitutto non tutti i tipi di dati e di processi possono beneficiare di tale tecnologia; secondo poi rimane l’impatto negativo della latenza e di un’eventuale rete internet instabile o poco performante. Un’architettura basata sull’edge computing può risolvere questi aspetti negativi dato che, pur decentralizzando i processi, la rete rimane in loco, ovvero sempre affidabile.

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Automazione: cosa preferire tra edge computing e cloud computing?

Edge computing vs cloud computing è un confronto che non ha un vincitore assoluto. A farla da padrone sono esigenze e disponibilità aziendali.

Se l’azienda ha necessità di mantenere un’archiviazione locale, se l’elaborazione dei dati deve essere vicina all’azione delle macchine, o se le performance di rete non sono ottimali, allora l’edge computing è una soluzione preferibile. Questa richiede però maggiori competenze e costi di gestione più elevati.

Viceversa il cloud computing è la scelta migliore se si dispone di un’ottima connessione di rete e si vuole accedere ai dati da più sedi o se si desidera aumentare in maniera potenzialmente illimitata la potenza di elaborazione. È inoltre preferibile nelle situazioni in cui i dati, per essere valorizzati, devono venire prima aggregati da più spazi di archiviazione e solo successivamente analizzati.

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